Qualità aria indoor: come migliorarla

Quando parliamo di qualità dell'aria siamo soliti pensare all'aria esterna, spesso inquinata da polveri sottili legate a traffico, smog, scarichi industriali ed emissioni prodotte dai impianti di riscaldamento. In realtà anche la qualità aria indoor è importante. Se ci pensi trascorriamo gran parte della giornata in luoghi chiusi (la casa, l'ufficio, il negozio) senza preoccuparci più di tanto dell'inquinamento causato da sostanze chimiche rilasciate da vernici (dei mobili, per esempio) o dagli apparecchi tecnologici (come i toner delle stampanti). Vediamo quali sono i principali agenti inquinanti dell'aria indoor e quali accorgimenti adottare per eliminarli.

L'aria interna è l'aria che respiriamo quando soggiorniamo, per tempi più o meno lunghi, in uno spazio chiuso. Questi ambienti sono spesso insalubri perché contengono un'elevata concentrazione di agenti inquinanti potenzialmente pericolosi.

Si parla, quindi, di inquinamento dell'aria indoor come della "modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica interna, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell'aria stessa e tali da costituire un pericolo ovvero un pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell'uomo”. (Fonte: Ministero della Sanità)

 

Cause della cattiva qualità dell'aria indoor

Le cause di una cattiva qualità dell'aria interna sono molteplici:

  • Presenza di agenti chimici, fisici e biologici inquinanti. Pensiamo all'ozono rilasciato dalle fotocopiatrici, o ai prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa che spesso contengono sostanze pericolose per l'uomo.
  • Caratteristiche dell'edificio: pitture e vernici realizzate con elementi nocivi, arredi costruiti con legno trattato con antiparassitari, moquette e tappeti che diventano il ricettacolo di acari e batteri. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo circondati da agenti inquinanti.
  • Abitudini degli occupanti: negli ambienti pubblici è vietato fumare all'interno, ma in casa sua ognuno è libero di comportarsi come preferisce e il fumo di tabacco può rivelarsi un agente molto pericoloso per la salubrità dell'aria.
  • Attività svolte da chi soggiorna negli ambienti: in cucina, ad esempio, i vapori dovuti alla cottura dei cibi possono aumentare la concentrazione di umidità e compromettere la qualità dell'aria, portando alla formazione di muffe.
  • Scarsa ventilazione: aerare i locali con una certa frequenza è indispensabile per garantire un corretto ricircolo dell'aria, facendo uscire l'aria viziata e facendo entrare quella pulita. Purtroppo, però, non sempre è possibile, soprattutto se i membri della famiglia sono fuori casa tutto il giorno.

Proprio la ventilazione è un tema particolarmente sentito dalle famiglie. Sempre più persone, per aumentare il risparmio energetico e migliorare l'efficienza della propria abitazione, si orientano su interventi di isolamento termico e coibentazione delle pareti e del soffitto, per trattenere l'aria all'interno evitando così dispersioni di calore. In questo modo, però, si riduce il naturale ricambio d'aria della casa, proprio perché viene a mancare uno scambio con l'esterno.

Un edificio con cappotto termico ha bisogno di "respirare" e per favorire il ricambio d'aria la soluzione più semplice è aprire porte e finestre. In realtà non si tratta di una scelta particolarmente salutare; in alcune città l'alta concentrazione di smog, polline e polveri sottili rende l'aria esterna per nulla salutare. Inoltre, spalancare le finestre in estate o in inverno va a vanificare l’azione degli impianti di condizionamento e riscaldamento, rendendo difficile (ed economicamente dispendioso) mantenere una temperatura costante e confortevole all'interno. 

Come fare per assicurarsi la massima qualità aria indoor e, al tempo stesso, un elevato comfort domestico?

Ecco i consigli dei nostri esperti nel campo dell'efficienza energetica.

Consigli pratici per migliorare la qualità dell'aria in casa

  1. Tenere sotto controllo il tasso di umidità: l'umidità è la causa principale della formazione di muffa sulle pareti, un fenomeno antiestetico quanto pericoloso perché può causare asma, allergie e problemi respiratori. Tener monitorata la percentuale di umidità negli ambienti e provvedere ad abbassarla è fondamentale per assicurarsi una casa sana e aria salubre
  2. Lavare regolarmente divani, poltrone e tappeti: negli arredi tessili trascurati si annidano parassiti e microorganismi. Ecco perché è consigliato igienizzare periodicamente poltrone, divani, tappeti e moquette
  3. Eseguire la regolare manutenzione del climatizzatore: la sanificazione dell'impianto, la pulizia dei filtri e la loro sostituzione periodica sono azioni indispensabili per assicurare aria fresca e soprattutto salubre.
  4. Investire in tecnologie per l'impianto di ventilazione meccanica: un sistema per la ventilazione meccanica controllata (vmc) assicura il giusto ricambio d'aria senza bisogno di dover continuamente aprire le finestre. Mentre preleva l'aria viziata dagli ambienti, il sistema VMC immette nelle stanze aria sana, prelevandola dall'esterno e purificandola grazie ad appositi filtri. Se decidi di optare per una soluzione di questo tipo puoi sempre scegliere tra impianto centralizzato o decentralizzato se, ad esempio, vuoi sfruttare la ventilazione meccanica solo per una stanza. E con un impianto di ventilazione meccanica a recupero di calore limiti anche le dispersioni di calore, assicurandoti così sempre la temperatura ideale.

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Scritto da: Alessandro Trevisan

Alessandro Trevisan

Formatore per l’Accademia Viessmann, esperto in efficienza energetica, pompe di calore e termoregolazioni. Perito tecnico industriale in elettronica e telecomunicazioni, dal 2008 lavora nel settore delle energie rinnovabili, dove si è occupato di progettazione e assistenza tecnica, spinto da curiosità e passione per l’innovazione tecnologica.

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